Giornata nazionale del gatto 17 febbraio 2023

da | Feb 18, 2023 | vita reale

Davide Rufino – Zoologo

“La zoologia, quella vera: amore autentico per tutti gli animali, per la natura e per la scienza”

“Anche questa capinera avrà sicuramente festeggiato la giornata del gatto, ma purtroppo non credo abbia gradito.
 
Al di là dello humor, probabilmente fuori luogo, quando ho sentito della “festa del gatto” la mia mente è tornata -tra i tantissimi episodi che potrei raccontarvi- a una telefonata piuttosto emblematica a cui ho avuto il (dis)piacere di rispondere non troppo tempo fa. In buona sostanza, la mia interlocutrice (dalla voce una signora di mezza età) mi raccontava di non essere tranquilla quando il suo gatto andava a spasso per la campagna, perché un paio di “grandi rapaci che volteggiano da quelle parti” -suppongo fossero poiane- a suo dire potevano rappresentare una minaccia per il povero micio, addirittura predarlo. Chiedeva dunque se fosse possibile in qualche modo “prendere e spostare” le poiane perché lì a lei davano fastidio e rappresentavano un rischio per il gatto.
Insomma, il gatto -parole testuali- aveva “tutto il diritto di fare i suoi giri senza che qualche altro animale potesse importunarlo“.
 
Ero trasecolato, ma non sorpreso: dopotutto la fauna selvatica per molti ormai è questo, un fastidio, un intralcio, un qualcosa di “fuori posto” con cui dover fare i conti, un disturbo al quieto vivere.
Le chiesi ironicamente se secondo lei il suo gatto a sua volta potesse “infastidire” qualche animale selvatico, e lei mi diede conferma con orgoglio di tutte le piccole prede che il prode felino riportava quotidianamente a casa. Le chiesi se invece questo, secondo lei, fosse giusto. Mi rispose seccamente “ma lei non lo sa che quella è la natura?”, accusandomi di non capire, di essere stupido e ignorante.
Mi limitai a dirle che quelle poiane dovevano restare dov’erano (chissà come aveva intenzione di prenderle, poi…), perché a differenza del suo gattino, quelle sì che sono “natura”.
 
Questo episodio, come molti altri, impone una riflessione.
Empatia selettiva, amore per gli animali “dissociato”, ignoranza, menefreghismo, egoismo, antropocentrismo, chiamatelo come volete.
I danni che i nostri animali domestici gestiti irresponsabilmente provocano alla fauna selvatica sono ingenti, gravi, sottostimati, messi in luce da decine di studi da tutto il mondo. Eppure c’è chi continua a negarlo, o -peggio- a fregarsene.
Se un gatto domestico preda “per passatempo” una quantità indefinita di fauna selvatica, massacrandola aggratis, va tutto bene ed “è natura”. Se una volpe, un lupo o un grande rapace predano il gatto, apriti cielo: quello invece non va bene, è un abominio, un torto da riparare, un’ingiustizia.
Se un cane lasciato libero insegue e preda aggratis caprioli, lepri, scoiattoli, ricci, volpi e uccelli vari per “sfogarsi” va tutto bene, giusto così, “è natura”. Se un lupo si azzarda a guardare storto (direi in cagnesco, ma poi mi correggerei in “lupesco”) un cane lasciato colpevolmente libero di andare a zonzo, anche qui apriti cielo: ingiustizia, abominio, lupi cattivi, poveri cagnolini.
 
Dissociazione: buona parte degli esemplari di Homo sapiens ama gli animali solo a parole, o quando conviene. Quando gli animali sono un nostro prodotto, appagano bisogni emotivi e diventano feticci allora guai a chi li tocca.
E agli animali selvatici, chi ci pensa? Quelli non manomessi, quelli liberi, come natura li ha creati. Non appagano bisogni affettivi, ma riempiono terra, mare e cielo di vita e bellezza e -soprattutto- costituiscono parte fondamentale dell’equilibrio ambientale e dell’ecosistema, senza i quali noi non esisteremmo.
Ma a molti, questo, non interessa.
A molti basta avere un gatto che fa le fusa, troppa fatica gestirlo responsabilmente. E poi pazienza se i cieli sono sempre più vuoti, per questa e molte altre ragioni.
Massimo rispetto a chi invece possiede cani e gatti ma è persona consapevole e sa gestirli nel rispetto degli altri animali: sembra incredibile, ma esistono anche queste persone.
Ecco, queste sì che meritano una giornata dedicata: la festa dei padroni consapevoli, specie in via di estinzione”.

Istituzioni italiane ancora in ritardo nel benessere e tutela dei gatti. Ancora troppi i ritardi sul fronte sterilizzazioni, adozioni e campagne informative. Grande assente l’anagrafe obbligatoria dei gatti. Intanto gli italiani si confermano veri amanti di questi felini. Tra 10 e 15 milioni i gatti presenti nelle case dei cittadini. www.legambienteanimalhelp.it

N

#nondiregatto

Nello Specifico

A quando una giornata di festa dedicata ai padroni consapevoli, specie in via di estinzione!?

peacefulnimal

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